Yates sferra il colpo del ko nel giorno di Thibaut Pinot

Yates sferra il colpo del ko nel giorno di Thibaut Pinot

Nel corso dei tanti arrivi in salita, è stato sottolineato più volte, i distacchi tra i più autorevoli contendenti al successo erano sempre stati molto contenuti. Una sorta di guerra psicologica, all’insegna di forze in campo di per sé abbastanza equivalenti. Questa perlomeno è stata l’impressione vissuta dall’esterno.

Era chiaro che i due giorni di Andorra, collocati rispettivamente alla 19a e alla 20a tappa, avrebbero dovuto esortare i corridori della classifica ad uscire definitivamente allo scoperto. A causa dei distacchi fin troppo contenuti e risicati, era incombente il rischio di non poter conservare addirittura, le posizioni acquisite. C’era poi da considerare la Movistar; tra tutte le formazioni, quella sulla carta la più strutturata. Con due uomini in grado di puntare al massimo risultato (Valverde e Quintana) e autorevoli luogotenenti capaci di supportare al meglio i leader designati (Carapaz, Anacona, Amador).
Ecco perché quando Nairo Quintana ha deciso di provarci ad oltre 12 Km dal traguardo, poco dopo che la corsa era entrata in territorio del Principato ad affrontare la salita finale, si è pensato alla giusta azione. Congeniale a mettere in difficoltà il leader in maglia roja. O quanto meno, a costringere lui e la sua squadra ad assumersi già sulle prime rampe, l’onere di un lavoro dispendioso che avrebbe potuto sconvolgere in pochi chilometri, le strategie difensive della Mitchelton-Scott.

Tra l’altro, intorno ai meno 35 dal traguardo, nel tratto lungo la valle interessato dal vento che spirava laterale alla corsa, la Movistar al completo aveva già tentato di creare dei ventagli. Costringendo all’inseguimento la maglia roja e la sua squadra, colpevolmente distratti in quelle fasi. Pochi istanti prima, addirittura, le telecamere avevano avuto modo di immortalare Simon Yates solitario, a fondo gruppo, colloquiare tranquillamente con la propria ammiraglia.

Atteggiamenti spavaldi e inopportuni quanto si vuole, ma i fatti hanno poi dimostrato senza ombra di dubbio, l’estrema sicurezza del corridore britannico, ottimamente supportato dal fratello gemello Adam. Il tentativo di Quintana, sostenuto anche da Steven Kruijswijk e Thibaut Pinot, ha lasciato il leader a fare da spettatore per poco più di 2 chilometri. A poco più di 10.000 metri dal traguardo di Andorra, Simon Yates decide di non tergiversare oltre. Producendo con poche pedalate, una progressione che nessuno tra gli inseguitori dimostra di sopportare.

Pochi secondi e la maglia roja è insieme ai tre battistrada. Quintana addirittura non riesce a tenere il ritmo, e dopo essere raggiunto dal gruppo degli immediati inseguitori, è costretto a staccarsi anche da questi. Davanti i tre procedono in perfetto accordo, con Yates a fare l’andatura, mentre dietro Alejandro Valverde scivola ad oltre un minuto.

Nelle ultime battute anche l’olandese Kruijswijk è costretto a cedere.
Il leader, soddisfattissimo dei risultati conseguiti e della piega presa dalla corsa, dà l’impressione di non avere problemi a concedere gloria ulteriore a Thibaut Pinot, che a fronte di una classifica generale che lo vede relegato attualmente in 7a posizione, ad oltre 5 minuti di ritardo, approfitta per conseguire il secondo successo di tappa in questa Vuelta. Segnalandosi anche come uno dei più autorevoli candidati alla vittoria del mondiale di Innsbruck. Dove certamente, una porzione considerevole del pronostico spetterà di diritto anche a Simon Yates, che dopo la performance sulla salita verso Andorra e un vantaggio quantificato al momento di 1’38” su Alejandro Valverde, potrà godere con molte probabilità di presentarsi a tale appuntamento, da vincitore della Vuelta.

Roberto Sardelli

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