Vince Rodrigues, grossi calibri cercasi

Vince Rodrigues, grossi calibri cercasi


Timidezza che potrebbe essere interpretata anche come segno di scarsa personalità, se ogni giorno il gruppo lascia spazio a fughe a lunga gittata che poi si rivelano impossibili da annullare. Dando l’idea che i vari big preferisco rinunciare ai secondi di abbuono messi disposizione dalla corsa, piuttosto che correre il rischio di far godere di tali vantaggi a qualche rivale diretto.

Questo nonostante la classifica generale appaia piuttosto fluida e incerta, e i distacchi tra i favoriti siano contenuti in contesti piuttosto ristretti. Al punto che l’attuale leader Jesus Herrada, arrivato alla maglia roja in modo inatteso e sorprendente, riesce a mantenere il primato, con i vari Yates e Valverde costretti a correre in difesa, mentre Nairo Quintana, apparso tra tutti il più reattivo, si limitata a sferrare l’attacco soltanto all’ultimo istante. Limitando il suo bottino di conquista, a quantità davvero risicate.

Un rovesciamento a livello di interpreti, che trova conferme anche se quando si va ad analizzare la giornata di gara. Soffermandoci su quanto ha partorito il felice esito del tentativo di fuga. Tra i tanti nomi eccellenti, a spuntarla è stato un atleta semisconosciuto alle cronache.

Oscar Rodriguez Garaicoechea; corridore il cui cognome chiarisce le origine basche. 23 anni compiuti lo scorso maggio, Rodriguez è stato autore di una bella rimonta negli ultimi metri, andando a recuperare, per poi toglierseli di ruota, entrambi i componenti della coppia d’attacco composta dal polacco Rafal Majka e dal belga Dylan Teuns. Al di là della sorpresa di giornata, stante la giovanissima età, potrebbe trattarsi per il corridore della Euskadi Basque Country-Murias, di un successo che annuncia l’inizio di un’importante carriera. Nel frattempo però, quanto ai leader più attesi, che ognuno giochi le proprie carte.
Come avviene agli eroi.

Roberto Sardelli

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