Lutsenko si aggiudica il Memorial Pantani

Lutsenko si aggiudica il Memorial Pantani

 

Quella di del ventisettenne campione nazionale kazako (il quale peraltro era in gara con il numero uno) è la primissima vittoria straniera in questa gara, organizzata dal Gruppo Sportivo Emilia con la collaborazione del Panathlon Club Cesena del presidente Dionigio Dionigi e del vice Pino Buda. Grande entusiasmo alla partenza da Castrocaro Terme e Terra del Sole, con 171 corridori al via.

Dopo appena 20 chilometri parte la fuga che risulterà poi decisiva, perché promossa proprio da Diego Rosa (Team Ineos), a cui si aggiungono subito Simone Consonni (UAE Team Emirates), Mattia Bais (Androni Giocattoli), Quentin Pacher (Vital Concept), Romain Sicard (Total Direct Energie), Guillaume Martin (Wanty Gobert), Romain Le Roux (Team Arkea) e Filippo Zana (Sangemini Trevigiani Mg K Vis). Toccano un vantaggio massimo di 6’40” (al chilometro 37), ma dopo 130 chilometri di gara, lungo la terza ascesa di Montevecchio, il plotoncino al comando si fraziona, con Rosa e Martin che restano in testa, mentre alle loro spalle il gruppo si riavvicina anche grazie al forcing di Vincenzo Nibali, Davide Formolo e Diego Ulissi.

Pantani 21Sett
Il plotone arriva ad appena sette secondi dai due battistrada quando mancano venti chilometri al traguardo ma, subito dopo, il francese Alexis Guerin (Delko Marseille) si riporta su Rosa e Martin, dando nuovo vigore all’azione. Così, quando mancano dieci chilometri, il margine dei tre risale a 39″. Proprio quando sembra che i tre possano farcela, il plotone accelera e si riporta sotto, con Lutsenko bravo a rientrare da solo all’ultimo chilometro e battere tutti nello sprint ristretto, coronando un numero da campione.

A vincere la volata del gruppo, valevole però solo per il quarto posto, è stato Simone Consonni (UAE Team Emirates), con Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) quinto. Ottavo Alexis Guerin, riassorbito dal gruppo durante la volata.

 

La gara era valida per la Challenge Beghelli, che vede ora al comando il francese Guillaume Martin.

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