Liegi-Bastogne-Liegi: Roglic brucia lo stanco e scorretto Alaphilippe

Liegi-Bastogne-Liegi: Roglic brucia lo stanco e scorretto Alaphilippe

 

LIEGI (4/10) - Julian Alaphilippe ha fatto tutto da solo, buttando al vento la sua prima vittoria alla Doyenne, la corsa più antica e per certi versi anche più affascinante, sicuramente la più dura, delle classifiche del nord. E si che anche le foto lo immortalano con le braccia al cielo, in maglia iridata, sotto lo striscione. Ma saranno foto che in futuro ricorderanno la grande beffa. Beffa che con il passare dei minuti è diventato un vero e proprio pasticcio da parte del campione del mondo.

Se da una parte abbiamo il francese improvvisamente passato dall'altare alla polvere, dall'altra troviamo un Primoz Roglic che esce dal buco nel quale era sprofondato dal momento che al Tour Pogacar gli aveva soffiato la gialla nella penultima tappa.

La 106^ Liegi-Bastogne-Liegi si decide sulla salita finale, la Roche aux faucons a 20 chilometri dal traguardo. Se ne vanno in quattro, i favoriti: Roglic, Alaphilippe, Hirschi e Pogacar. Resistono, ma con i denti, Woods e Kwiatkowski, poi riassorbiti dagli inseguitori. Su fuggitivi, dopo l'ultimo chilometro, piomba Mohoric, autore di un grande recupero. Visto che c'è, prova a sorprendere i quattro.. tira dritto.

Il campione del mondo però è troppo in forma per non mettersi subito alla ruota e, a 150 metri, lancia la volata, con lo svizzero alle spalle, a sua volta inseguito dal vincitore del Tour. Il francese scarta improvvisamente a sinistra, costringe Hirschi a frenare e a togliere la mano dal manubrio.. si prende probabilmente anche qualche accidente. Pogacar, che era in rimonta sullo svizzero, a sua volta deve scostare a sinistra.

Alaphilippe noncurante continua la sua corsa verso il traguardo: fa il vuoto. Si sente sicuro. Alza le braccia al cielo per la foto che metta in bella mostra la maglia iridata. Del resto, un'occasione simile, alla Doyenne, è difficile (forse impossibile) che ricapiti. Sorriso di circostanza e... zac, sulla destra il colpo di reni di Roglic spegne la luce, e il sorriso.

Liegi Fotofinish
Ci vuole il fotofinish per decretare la vittoria dello sloveno. La Giuria, poi, completa l'opera, declassando il campione del mondo al quinto posto per volata scorretta. Peggio di così non poteva andare.

"Incredibile, non posso ancora crederci - ha dichiarato al termine Roglic - non ho mollato fino alla fine ed è arrivato questo successo. Voglio ringraziare il grande lavoro di Tom (Dumoulin, ndr) all'inizio della Roche aux faucons, ed anche di tutti i ragazzi del Team, che mi hanno aiutato per tutta la gara. Il mio sogno, quando ho iniziato a correre, era di vincere un Monumento: oggi si è realizzato". Il Tour appare ormai lontano. La Slovenia, invece, sempre più dominatrice del ciclismo moderno. Pochi gli italiani al via, tra questi il primo al traguardo è stato Alessandro De Marchi, 31°. (AU)

Ordine di arrivo

1 ROGLIČ Primož Team Jumbo-Visma in 6h32"02
2 HIRSCHI Marc Team Sunweb
3 POGAČAR Tadej UAE-Team Emirates
4 MOHORIČ Matej Bahrain - McLaren
5 ALAPHILIPPE Julian Deceuninck - Quick Step
6 VAN DER POEL Mathieu Alpecin-Fenix a 14"
7 WOODS Michael EF Pro Cycling
8 BENOOT Tiesj Team Sunweb
9 BARGUIL Warren Team Arkéa Samsic
10 KWIATKOWSKI Michał INEOS Grenadiers
31 DE MARCHI Alessandro CCC Team a 58"
34 SBARAGLI Kristian Alpecin-Fenix a 1'18"

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