Il sigillo di Vincenzo Nibali sul Giro d'Italia

[caption id="attachment_7911" align="aligncenter" width="800"]arrivo160528a PHOTO CREDIT: ANSA - PERI / DI MEO / ZENNARO[/caption]

Il Giro d'Italia si consegna per la seconda volta a Vincenzo Nibali. A tre anni di distanza, la maglia rosa ritorna ad abbracciare il nostro atleta più rappresentativo. Tre settimane vissute all'insegna di sentimenti contrastanti; momenti nei quali all'interno del suo entourage qualcuno era arrivato anche ad ipotizzare la possibilità del ritiro. Invece, la doppia cavalcata tra le Alpi Cozie, affrontate dai versanti francesi e italiani, ha rimesso in gioco il campione italiano supportato finalmente dalla condizione che è andato sempre angosciosamente cercando fin dai giorni del debutto in terra olandese. Grazie anche alla sapiente regia di Giuseppe Martinelli che ha saputo dirigere al meglio tutta la Astana, esaltando in particolare l'esperienza e la generosità di uno straordinario Michele Scarponi.
Per la cronaca, la 20a tappa da Guillestre a Sant'Anna di Vinadio di 134 Km è appannaggio dell'estone Rein Taaramae, giunto solitario al traguardo con un vantaggio di 52” sul colombiano Darwin Atapuma e 1'17” sullo statunitense Joseph Lloyd Dombrowski. È dietro però che si consuma lo spettacolo per la maglia rosa. Nel plotone che inizia la penultima salita verso il Colle della Lombarda, con circa 10 minuti di distacco dal gruppo dei battistrada. Dopo che un generosissimo Michele Scarponi ha forzato il ritmo per oltre metà salita, ai meno 15 dal traguardo Vincenzo Nibali rompe gli indugi e tenta solitario l'assalto verso il simbolo del primato. Su di lui si riportano subito sotto il leader Esteban Chaves e lo spagnolo Alejandro Valverde. Al secondo tentativo però, il campione italiano riesce a fare il vuoto e dopo aver sfruttato la compagnia del compagno Kangert che aveva lasciato andare nel frattempo il gruppo degli attaccanti, per attendere il capitano, transita da solo sul terzo GPM di giornata. Lanciandosi in discesa verso un volo planare, per poi affrontare l'ultima asperità di 2650 metri che conduce al traguardo di sant'Anna di Vinadio. Il tratto in salita è l'apoteosi di un successo che fino a pochi giorni fa era assolutamente impensabile. Il suo vantaggio è tale che alla fine in classifica generale l'ex leader Chaves è distanziato di 52”. Valverde, che in extremis rientra sul gradino più basso del podio, fa registrare un ritardo di 1'17” dal fuoriclasse del team Astana. Il generoso quanto sfortunato Steven Kruijswijk, è costretto nel finale ad alzare bandiera bianca. I postumi della caduta di ieri non gli consentono di tenere il passo dei suoi più vicini contendenti nella classifica a tempi, dove adesso occupa la 4a posizione, a 1'50” dal leader, ormai consolidato, Vincenzo Nibali.

♦ l'ordine d'arrivo completo della 20a tappa

♦ la classifica generale completa dopo la 20a tappa

l'intervento di Roberto Sardelli a Radio Sportiva

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